Prima Birra, adesso Acqua

Nelle viscere dell'Ex Birrificio, oggi non scorre birra ma fiumi d'acqua gelida.

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Prima Birra, adesso Acqua

Le nuove generazioni palermitane non hanno idea di cosa sia la “Falcon”, una birra olandese che ha fatto la sua comparsa in Sicilia negli anni sessanta del novecento e che se n'è andata improvvisamente, lasciandoci come ricordo uno stabilimento che la produceva.

Foto presa da milocca.wordpress.com

Nel 1982 un terribile incendio colpisce il birrificio, costringendo l'azienda proprietaria Compagnia Italo Danese (C.I.D) di Valverde, azienda catanese di beni alimentari, a porre in liquidazione l'intero complesso. 8 anni dopo, con la chiusura della C.I.D., termina completamente l'importazione in Sicilia del marchio di birra “Falcon”.

Soffermandoci sulla storia della Falcon però trascuriamo buona parte della storia di questo stupendo e appariscente edificio, costruito molti anni prima di questi eventi e carico di storie da raccontare.

Nel 1919 nasce infatti in forma anonima e con un capitale di 5 milioni di lire l'azienda “Birra Sicilia”, nata inizialmente con l'intento di espandersi solamente ai mercati dell'Italia Meridionale, finendo poi per esportare birra in tutta Italia.

Poco dopo la nascita, inizia una stretta collaborazione con “Birra Messina” che porta le due aziende a fondersi. Nel '31 il nostro affezionato stabilimento viene limitato all'imbottigliamento di Birra Messina.

Nel '59 avviene definitivamente la fusione delle due aziende e nasce la Siciliana Prodotti Alimentari (S.P.A). È nel '61 che la birra Falcon entra in scena e inizia la sua collaborazione con la S.P.A. La birra veniva prodotta seguendo la ricetta originale indicata dagli olandesi.

Nel 1966 la S.P.A viene assorbita dall'azienda che abbiamo già menzionato, la C.I.D, e la birra Falcon inizia ad essere prodotta anche ad Aosta e a Catania. Nel '75 lo stabilimento viene di nuovo esclusivamente all'imbottigliamento della birra, fino alla tragedia che ha portato alla sua chiusura.

Il complesso è enorme, labirintico in certe sezioni. Nelle profondità si può osservare uno spettacolo che ricorda molto i lavatoi di Cefalù: acqua gelida sgorga dalla roccia, crea correnti sulle scale, torrenti tra le insenature, stagni di fango. Non sappiamo dire con certezza da dove arrivi quest'acqua, probabilmente un torrente sotterraneo ha fatto breccia nei muri dei piani inferiori, invadendo la struttura e donandole una unicità che non abbiamo ancora riscontrato in nessun altro posto. Potete immaginare lo stupore nello scendere le scale e sentire il rumore di acqua che scorre!

L'interno è, almeno nella nostra esperienza, molto frequentato. Ogni volta che ci siamo passati abbiamo incontrato altri esploratori, facendoci capire che gli urbex palermitani sanno benissimo di questo luogo e ci vengono abitualmente.

Noi di Urbex Sicilia vi rammentiamo la regola fondamentale dell’Urbex: lasciare nient’altro che impronte; pertanto vi invitiamo a visualizzare i nostri articoli, informarvi ed essere rispettosi di ogni luogo.