Una villa settecentesca confiscata nel 2001 da una parte, dei colossi di cemento di 10 piani dall’altra. Tutto nello stesso terreno, confiscato alla mafia.

Era il 2001 quando all’imprenditore edile Francesco Paolo Sbeglia viene confiscata Villa Maltese a seguito di un arresto per riciclaggio di denaro per conto di Totò Riina. Da quel momento la villa ha ospitato dei senzatetto polacchi, anarchici, vandali, che hanno addobbato la villa in maniera inquietante ma caratteristica.

I palazzi sono invece enormi scheletri di cemento armato che hanno subito la stessa fine e che si affacciano minacciosi su Via Ugo La Malfa.

Ciononostante la Regione ha dei piani: un istituto scolastico nei palazzoni e un centro congressi nella villa, entrambi progetti lunghi e burocraticamente intricati che lasceranno questo pezzo di terreno ancora in decadenza per un po’ di anni.








